Sipario

Non si imbatte più in me

Il dolore delle morti né

La solitudine e il vuoto

Dopo il suono dell’ultima sirena

Non in me più grida

La disperazione della madre

Che trema, sola, nel gelido fango

Tutto è teatro

Inghiottito dalle voci di mercato

Il corpo, le voci, perfino le anime

Se ne tornano al buio

A spettacolo finito

20/02/2024

Ste[fa]nia ©

È la vita che mi vince

Non è perché sono donna

Che mi si scavano le ossa per la violenza truce e cieca dell’uomobelva

È l’ansimare sull’ultimo grido che mi spezza e mi rompe…

È la vita che mi vince

Non è perché sono indifesa

Che temo la barbarie di chi urla a torto

A volte col sopruso e con l’inganno

A volte seduta dietro una scacchiera

È la vita che mi vince

E… Non è perché sono madre

Che il pianto di chi nasce mi squassa

No! È la vita che mi vince

È il respiro del mondo che s’affaccia…

E mi zittisce

Ste[fa]nia ©

17/01/2022

FLORA

– Santo cielo, Flora! Ogni volta che vien giù come Dio comanda ti viene voglia di avventurarti nella foresta? Figlia santa che lo Spirito dell’acqua ti protegga! –

Donna Cabiria si era spinta oltre ogni possibile preghiera per farla desistere ma l’attrazione di Flora per quel mondo fluido ed intricato le si attaccava sempre più ad ogni respiro e le pareva che nella sua esistenza ci fosse solo quell’unica e infinita strada.

Cosí si guardarono per l’ultima volta: donna Cabiria, fradicia, e Flora, la figlia dell’acqua.

https://music.youtube.com/watch?v=ce9mO0est1I&feature=share

TROVATE IL PADRE

Un Fedele così pregava al Tempio

– Ho pregato, Padre
Con labbra che parevano petali
Spargendo profumi intorno
Affinché nel Tempio
Mi ammirassero
Come fedele alla tua Legge
Tutto ero rapito
Fisso solo nell’intento
Che esser Uno con Te
È rispondere al fluire
Dell’eternità
E pure accanto a me
Che in quell’istante mi figuro
Come corolla profumata e pura
Scorgo, seduto, l’empio
Colui che di te si fa beffa
Colui che il tuo nome profana
Colui che giorno e notte
Più che alla tua Santità
Rende omaggio alla carne corrotta
Come può esser, Eterno Padre
Che la tua perfezione
Possa tollerare il tanfo
Che sgorga da quelle bocche
Immonde e mentitrici? –

È così, però, che capita che il fedele, giusto e santo, così assorto e compiaciuto di quei santi pensieri spesso sia dimentico che simili indegni incontri possono verificarsi al tempio, che spesso è l’empio stesso ad erigere. Non meno dell’empio egli si fa idolo e s’innamora non dell’Essere ma di sé come immagine dell’Essere.

E fu così che il Figlio disse : “Dio va adorato in Spirito e Verità”

Perciò coloro che non si sforzano di trovare l’Eterno ovunque vadano non credano di trovarlo ad aspettarli tra quattro mura. 

Domenica 4 aprile 2021 – PASQUA

Stefania Giallanella

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OGGI VENGO AL MONDO

Oggi vengo al mondo

E sono un pensiero soffiato

Appena nato fra i propositi divini

Sono la voce di un vecchio

Che urla al cielo il nome del figlio

Vengo dal fondo d’una caverna

Dall’era glaciale o da una stazione spaziale? 

Non importa, io sono arrivato ora

Vengo da Oriente al sorgere del sole

E sono un bambino sporco di terra

Ogni potente a me s’assimila

Ognuno di quei gran signori

Farebbe carte false per parere unico

E ai vostri occhi tali sono

Questi figli d’ogni tempo

Ma io no, la mia carne non ha avuto inizio

Tutto il tempo mio è Adesso

Nel cadere di questa pioggia

Io sono

Nel soffio eterno d’ogni creatura

Ste[fa]nia

16 giugno 2020

©TUTTI I DIRITTI RISERVATI 

Nascere madri

Mi piacerebbe che

Al giungere del tuo corpo

Anche l’anima tua giungesse

Proprio qui fra le mie braccia

Non col peso de l’affanno

L’immeritato che toglie slancio

Voglio, solo, cogliere l’alito di Dio

Che vien’ a me da nascituro

E s’adatta all’aria dopo

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Ste(fa) nia

3 marzo 2020

© Tutti i diritti riservati

ORO

Nella città vecchia ho visto due occhi

Vivi di anima come due specchi

Io camminavo al loro cospetto

Come una diligenza sotto la luna

“Cosa trasporti donna? Oro?”

E più in là l’eco della baldoria

Un amico saluta alzando il bicchiere

“Che fai ti fermi? Oggi il caldo è stato terribile…”

Echi di ragazzi che corrono tra i vicoli

Ed io cammino assorta

Quasi non sento che un brusìo

E non proviene da quella gente lì attorno

“ Io ti ho visto, donna! Tu trasporti oro “.

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